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Circolare Nazionale Rete Radiè Resch

Aprile 2014

A cura della Rete di Trento

Care amiche e cari amici,

si avvicina a grandi passi il convegno del 50esimo compleanno della Rete Radie’ Resch. Avremmo voluto avere con noi parecchi amici e testimoni che anche con noi hanno attraversato questi anni, ruggenti, intensi, oggi forse più sconsolati. Ma non è facile ristabilire contatti con quelli che avevamo conosciuto tanto tempo fa. Alcuni ci hanno lasciato. Noi speriamo almeno che tutti gli altri stiano bene, abbiano potuto chiudere ferite tremende, proseguire le loro vite in serenità. Comunque al convegno potremo forse avere qualche bella sorpresa. Tratteremo molti temi. Alcuni in particolare, relativi alla vita della Rete, hanno catturato l’attenzione e il dibattito negli ultimi mesi: durante gli incontri di coordinamento e a volte anche nelle varie reti locali. Ci siamo di nuovo proposti, ad esempio,  un interrogativo che riteniamo fondamentale: stiamo  forse facendo pericolosamente,  un po’ automaticamente, beneficenza?! Nonostante la nostra storia che ci ha sempre spinto con decisione non alla beneficenza ma a “cercare le cause delle ingiustizie “? Da Paul Gauthier a Ettore Masina ai tanti “testimoni” nei nostri  convegni che, da qualunque angolo del mondo venissero, ci  hanno sempre ripetuto: se volete che possiamo cambiare noi dovete cambiare voi qui. E noi abbiamo cercato di capire. I titoli dei nostri convegni lo dicevano spesso: “Cambiare per liberare – Liberarci per cambiare” (1988 ) “La resistenza degli esclusi” ( 1996 ); quando Susan Georg, già tanti anni fa, ci portava a riflettere su “I meccanismi dell’ esclusione”. “Tra Sud e Nord nuovi percorsi di politica” ( 2006 ); quando veniva dall’Argentina l’operaio della fabbrica ex Zanon a dirci cos’era quell’autogestione di una impresa abbandonata dal proprietario che, con terrore e coraggio, essi avevano tentato di salvare. E molti altri li avevano seguiti. Tanto  che l’esperienza dell’Argentina ha fatto il giro del mondo. Intanto dai grandi contadini Sem Terra del Brasile arrivavano spesso i messaggi: ” abbiamo compreso che è impossibile lottare per la Riforma Agraria senza combattere il modello economico che si impone..”. Abbiamo “compreso”! E Ettore Masina scavava su questo terreno ogni  mese con le sue lettere. E molti altri negli anni riflettevano ( anche sul Notiziario della Rete ) sui rapporti economici tra nord e sud del mondo. E ogni volta che aprivamo una operazione – progetto presso qualche popolazione “povera” scoprivamo che non sarebbe stata povera se qualcuno non l’avesse “impoverita”. Però è probabile che strada facendo,  adagiandoci nell’abitudine della sottoscrizione mensile, abbiamo un po’ impallidito questi tratti fondamentali. A volte da qualche rete si è chiesta infatti “più presenza critica”. E durante  una delle recenti riunioni di coordinamento  è rispuntato l’interrogativo, netto: noi e i nostri referenti facciamo forse azioni palliative? quelle che tendono a rendere più sopportabile, e perciò stabile, la situazione negativa in cui si vive, invece di cercare di cambiarla? Allora noi che siamo nati per i rapporti col sud del mondo facciamo bene a interessarci così ampiamente, come da qualche anno stiamo facendo anche nei convegni, alla attuale terribile crisi che è venuta addosso specialmente  al primo mondo ex-ricco? e ne cerchiamo la fisionomia vera,   le  cause, i modi per liberarcene? Facciamo bene a chiamare ai convegni esperti di economia, o di finanza internazionale perché ci chiariscano questa crisi? Cosa lega oggi nord e sud che stanno cambiando così vistosamente? Sicuramente le risposte a questi interrogativi ci accompagneranno nel prossimo  futuro. Prima di chiudere,  un’ informazione che ci è parsa molto importante. La prendiamo da una circolare locale della rete di qualche mese fa in cui Fulvio ci riferiva di  una piattaforma web “Ushahidi ” nata in Kenya. ” Il termine ” Ushahidi” nella lingua africana swahili significa “testimone”. Il fenomeno è nato  in occasione delle elezioni politiche del 2007 per iniziativa di Ory Okolloh, avvocata, attivista politica e blogger. Prima e dopo le elezioni si scatenarono gravissime violenze in tutto il paese africano, tanto che i leader politici sono ora sotto processo presso la Corte Penale Internazionale. L’attivista  aveva potuto raccogliere testimonianze da tutto il Kenya, anche via sms dalle zone più periferiche, aggregarle per località, creare mappe digitali e far conoscere in tutto il mondo quello che succedeva nel suo paese. Ciò permise alle Ong di tutto il mondo di intervenire e soccorrere   le persone  colpite.  Da questo momento il governo Keniota non poté più sottrarsi alle sue responsabilità e a nulla più valse la censura. Il successo di Ushahidi ha permesso alla piattaforma di espandersi ad altre aree di crisi in tutto il mondo per raccogliere e mappare le informazioni dirette raccolte via sms: ad esempio per documentare violenze in Repubblica Democratica del  Congo, per segnalare e prevenire brogli elettorali in Messico e India, per seguire il percorso e la destinazione di scorte alimentari e mediche in Paesi dell’Africa orientale e per localizzare i feriti dopo i terremoti ad Haiti e in Cile.”. Fin qui la notizia. Non è un sistema geniale? che potrebbe servirci forse anche per il tormentato Centrafrica e non solo? Negli anni ’80 del Novecento alcune indimenticabili donne dell’ Inghilterra meridionale partecipanti ad un gruppo popolare di rifiuto delle armi nucleari, dovendo una notte segnalare in modo riservato un passaggio segreto di materiale nucleare sul loro territorio boscoso, usarono …un linguaggio prestabilito dal gruppo e imprevedibile ai militari: tesero dei fili da un albero all’altro lungo il percorso dei missili fino all’arrivo. Così resero pubblica l’informazione.   Oggi grazie alle intuizioni dell’ avvocata e blogger keniota i SOS arrivano via sms. W! A voi tutti e tutte  una buona Pasqua e arrivederci a Rimini, ormai fra poche settimane, per il nostro grande convegno!

Per la Rete di Trento

Carla Grandi

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