CIRCOLARE NAZIONALE MARZO 2017

Buongiorno a tutti. Vorremmo Vi giungesse il fraterno, caloroso abbraccio della segreteria.
Soprattutto a coloro che non abbiamo ancora avuto occasione di incontrare personalmente.

Quel clima di famiglia allargata è forse l’aspetto più peculiare ed importante della Rete.
“ Un circuito di affetti profondissimi al servizio dei poveri a cui vengono negate giustizia e libertà ma che a questa negazione non si arrendono”. 1

Emozione in “ScalzaRicerca ” potremmo definirla. Che non è un laboratorio scientifico asettico di analisi ma una serie di piccoli, semplici testimonianze di “mondi diversi possibili ”.
Una ricerca che non si sceglie ma si scopre insieme, camminando. Con la lungimiranza di chi

“camminando si interroga ” sui motivi e le ricadute del proprio operato.

Già interrogarsi.

In questi primi mesi di segreteria abbiamo raccolto la forte esigenza di un confronto su

Quale Solidarietà la Rete debba metter in campo in questa modernità liquida “.

Da tempo questo argomento affiora inespresso nei nostri incontri. A Roma, in occasione dell’ultimo coordinamento, è divenuto esplicito con la richiesta alla segreteria di disegnare un percorso che ci aiuti a condividere una risposta a tale domanda.

Un quesito non originale che ha attraversato ciclicamente l’inquieto cammino della Rete. Soprattutto in periodi di grande fermento e trasformazione storico – sociale.
E se tempi e contesti mutano ci pare normale, anzi doveroso, ritornare a verificare il significato del proprio agire. Il tornante di storia che stiamo attraversando ha tutte queste caratteristiche.

Percepiamo tutti la difficoltà e la fatica a vivere un contesto inafferrabile, foriero di cambiamenti repentini ed epocali. In un tempo che si è fatto breve. 2

Forse davvero siamo chiamati all’Ascolto. Del Noi, del Qui e del Là.
Diamoci tempo. Concediamoci gli spazi di un confronto, di una comune riflessione.

Per non farsi travolgere da insicurezze e ansie. Per non cedere al “Demone della paura “.3

Interrogarsi sul “Quale solidarietà ? ” vuol dire interrogarsi su “Quale Rete ?

Cioè andare all’essenza della nostra stessa identità.

Non per ricercare appartenenze esclusive, omologate e uniformanti ma, appunto, per verificarsi e, se necessario, ridefinirsi al veloce mutare di questi attuali, liquidi contesti.
Se è certo che esista già una identità di Rete dalle forti radici, imprescindibile e da custodire4, è altrettanto vero che, nel contempo, vada ricercata una identità di Rete in divenire, dacostruire .

Lo scopo non è quello di individuare delle regole ma rifinire un Noi, plurale e inclusivo.
Perciò c’è necessità di un percorso capace di armonizzare le nostre unità e differenze.
Dentro e fuori. Perché identità e solidarietà sono interdipendenti.

Un percorso quindi, perché una riflessione seria su tale argomento deve avere spazi e tempi
consoni all’ascolto. Partire da noi cercando di arrivare agli aderenti della Rete tutta .

Tenteremo di disegnare quell’itinerario coinvolgendo Singoli, Reti Locali e Rete Nazionale.
Obiettivo ambizioso. Non sarà facile trovare modi e strumenti opportuni.
Ci proveremo. Anticipatamente chiediamo a tutti la disponibilità a “mettersi in gioco ”.

La Rete è un variopinto e ricchissimo macramè .
Del cui ordito, tessuto nel locale telaio, poco conosciamo. 5

All’interno del nostro gruppo ci sono storie di vita personali fantastiche.

Dovremmo imparare a godere un po’ di più di noi stessi.

Conoscersi e nutrire quella relazione che tanto auspichiamo nei rapporti con il “”.

Antidoto alle posizioni difensive, al “ non detto ”.
Al rischio di diventare il “consiglio di amministrazione delle nostre operazioni”.

Per ritrovare significati, valori condivisi ed affinità di intenti.

Memori della nostra innata precarietà e fragilità che regolarmente sperimentiamo nella frequentazione delle diversità.

Ribadiamo che la ridefinizione della nostra piccola, leggera struttura ha bisogno di tutti.

Di ogni piccolo mattoncino. Grande e Piccolo. Nuovo e Vecchio.

Salvaguardando le diverse e feconde attività dei gruppi locali, ritrovarsi resta indispensabile.
L’ incontro personale, l’affetto ed il calore sono momenti insostituibili per nutrire la relazione.

Come segreteria, rimarchiamo l’appello alla partecipazione dei singoli e delle reti più giovani.

I “veterani” della Rete non lesinano il loro apporto e la loro esperienza.

Non perdetevi questo patrimonio umano e la vita che ne fluisce.

Da più di cinquant’anni hanno costruito, arredato questa abitazione.
A volte ristrutturando, l’hanno resa calda, aperta, accogliente.

Scansando l’intento del far proseliti e l’ansia del perpetrarsi e pronti a “chiuder l’uscio” nel caso tale dimora avesse perso senso e funzione.

In conclusione se “questo gruppo di riferimento e non di appartenenza6 ha un qualche valore, l’invito è quello di investirci un po’ di energie e tempo.

Il salotto entro cui ora siete accolti sarete soprattutto Voi ad abitarlo.

Sempre che decidiate di raccoglierne l’eredità.

Un rinnovato abbraccio dalla segreteria
Angelo, Monica e Pier

1 Ettore Masina ( dal discorso di addio alla RRR).

2 Papa Francesco (EG 223) « Dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi.
[..] Si tratta di privilegiare le azioni che generano nuovi dinamismi. [..]

Senza ansietà, però con convinzioni chiare e tenaci » .

3 Zygmunt Bauman

4 Lo spazio per la “Narrazione” dei nostri coordinamenti ha questo significato. Senza memoria non c’è profezia.
Senza salde radici non possiamo sporgersi verso l’altro.

5 Ne è un esempio la scheda raccolta delle esperienze personali e di Rete locale con Migranti e Richiedenti Asilo.

6 G. Montagnoli – E. Ongaro “ Vivere la Rete, tra memoria e futuro ”. Seminario Nazionale RRR – Rimini 1999

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