Circolare nazionale Luglio 2016
Circolare Nazionale Rete Radiè Resch
Luglio 2016
CIBO E CITTADINI (!) IN SCATOLA
Cari Amici, mi sembra corretto in questo periodo alzare lo sguardo e parlare …. DELLA SCATOLA (!) che sta al di sopra della nostra vita quotidiana, cioè del CONTENITORE CHE CI CONTIENE e in cui ci muoviamo, esistiamo, respiriamo, e cioè dell’’UNIONE EUROPEA e che cosa lì sta succedendo. Qualche settimana fa alla trasmissione televisiva “Ballarò” non certo particolarmente progressista dicevano che a Bruxelles vivono stabilmente 15.000 lobbisti, e cioè persone a libro paga di multinazionali e aziende del mondo intero per condizionare i lavori del Parlamento di Bruxelles! Queste cose purtroppo ci sembrano normali. Ho subito pensato che sarà difficile quindi che nei prossimi anni a Bruxellese si possano fare leggi a favore dei cittadini! QUESTA E’ LA SCATOLA IN CUI OGGI CI MUOVIAMO, ESISTIAMO, RESPIRIAMO. CI HANNO MESSO NEL SACCO! OGGI, NON IERI O DOMANI, OGGI! Dobbiamo saperlo, esserne consapevoli. Forse è già tardi. SVEGLIAMOCI! Facciamone prendere coscienza agli altri cittadini che stanno intorno a noi! NON POSSIAMO PIU CREDERE ALLE FAVOLE, NON POSSIAMO PIU PERMETTERCELO. RIPETO: DIFFICILMENTE FARANNO UNA LEGGE PER IL BENE DEI CITTADINI CON 15.000 LOBBISTI FORIERI DI INTERESSI A BRUXELLES! QUESTO DOBBIAMO SAPERLO. NON ILLUDIAMOCI! VOGLIONO METTERCI NEL SACCO, IN SCATOLA, COME IL CIBO SPAZZATURA CHE CI VOGLIONO PROPINARE. DOBBIAMO SAPERLO QUESTO, NON POSSIAMO FARE FINTA NON ILLUDIAMOCI. NON SONO PIU’ I NOSTRI RAPPRESENTANTI, SONO I RAPRESENTANTI DELLE MULTINAZIONALI! QUESTO E’ CHIARO. Sentiamo cosa scrive a proposito Alex Zanotelli su Nigrizia di Giugno 2016: Eravamo davvero in tanti a Roma, il 7 maggio scorso, a manifestare contro il Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip), l’accordo di libero scambio sul quale Stati Uniti e Unione europea stanno trattando dal 2013. Un accordo che vuole la liberalizzazione del commercio e degli investimenti, togliendo dazi e barriere non tariffarie. Il Ttip riguarda 800 milioni di persone e quasi il 45% del commercio mondiale. Non possiamo accettare che un accordo del genere vada avanti. 1. Innanzitutto per le modalità poco trasparenti, e quindi poco democratiche, con cui è avvenuta la trattativa: il negoziato è cominciato a porte chiuse e solo in un secondo momento la Commissione europea ha tolto il segreto sul mandato negoziale. Di recente poi Greenpeace ha pubblicato una parte dei testi in discussione. Rimane il fatto che né il parlamento europeo né il congresso Usa hanno avuto informazioni dettagliate in merito. Certo potranno ratificare o meno l’accordo (al pari dei parlamenti dei singoli paesi europei) una volta raggiunto un esito. Rimane il fatto che tutta la partita è in mano alla Commissione europea e al ministero del commercio Usa. Mi pare lecito chiedersi se questo modo di agire è in linea con i principi democratici che ancora reggono gli Stati Uniti e l’Europa. ……CITTADINI IN SCATOLA E NEL SACCO PERCIO! 2. Un altro aspetto che preoccupa, perché va a incidere sulla salute e sull’ambiente, è la possibilità che il Ttip faccia saltare il principio di precauzione. Oggi in Europa se si vuole commercializzare un prodotto occorre dimostrare che non faccia danni alle persone e all’ambiente. Si chiama appunto precauzione ed è prevista nei trattati europei. Negli Stati Uniti avviene il contrario: fino a che non è dimostrato che fa male o inquina, posso commercializzare qualsiasi prodotto. Significa che, una volta attivo il Ttip, gli Usa potrebbero esportare in Europa beni alimentari non proprio salutari. Il Ttip potrebbe anche voler dire l’istituzione di un arbitrato internazionale privato: ciò darebbe modo alle multinazionali di denunciare gli stati se leggi approvate dai singoli parlamenti interferiscono con le loro previsioni di profitto sugli investimenti. In questo quadro non è difficile prevedere una ulteriore diminuzione dei diritti di chi lavora e un peggioramento delle condizioni di lavoro. Temo che questo Ttip possa partorire un mostro. Un mostro che non possiamo accettare. Dobbiamo perciò rimanere mobilitati, anche attraverso il sito stop-ttip-italia.net. Un prossimo momento di attenzione è l’11 luglio (cioè oggi) quando a Bruxelles si incontreranno i negoziatori europei e statunitensi per definire le fasi finali della trattativa.
Senza dimenticare che il governo italiano sta sostenendo con forza questo trattato, attraverso Carlo Calenda che fino a ieri era il rappresentate dell’Italia preso l’Unione europea. Non è un bel segnale che, ai primi di maggio, Calenda sia stato scelto da Renzi come ministro dello sviluppo economico. Amici, forza e coraggio, abbiamo tanto da fare per noi e i nostri figli. Muoviamo per diffondere la buona parola, cioè questa!
Buona estate a tutti.
La Rete di Genova, 11 luglio 2016