Circolare Nazionale Rete Radiè Resch
Novembre 2014
A cura della rete di Polignano
E SE CI CONTEMPLASSIMO LO SPIRITO…
UN ALTRO SGUARDO È POSSIBILE?
Carissimo, Carissima… perché scrivere una lettera mensile, se non per comunicare il fremito del profondo e farne condivisione e dono…? Confesso di essere stata presa dal pensiero della teologa Antonietta Potente all’ultimo convegno della Rete, e dal mio ultimo incontro avuto con lei a settembre in occasione dell’apertura dell’anno Pastorale nella mia Parrocchia. É inedito e affascinante il titolo della sua relazione: “E se ci scambiassimo lo Spirito? Il futuro delle relazioni.” Mi sembra che si parli di quello Spirito che appartiene a tutti e a tutte, quel filo rosso che svela il divino che è in noi, e dà la possibilità di riconoscerci veri fratelli. Intimo scambio di energia dove si nasconde il genoma che in sé contiene la salvezza di tutti gli uomini. Scoprire e riconoscere il comune progetto umano ci libera dalla paura e ci dà la spinta ad alzare gli occhi per guardare l’altro e trovare in lui qualcosa di noi stessi. In “Spirito e Verità” nello sguardo dell’altro possiamo riconoscere e contemplare le nostre origini e dare un senso reale al nostro essere nel concreto vivere di ogni giorno. Guardarsi negli occhi e piano piano sciogliere quei conflitti antichi che ci rendono nemici e ostili è un cammino necessario per liberare i nodi che, di generazione In generazione, soffocano gli aneliti del divino. Sbrogliare le rigidità, le paure, le resistenze, i pregiudizi, che ci allontanano gli uni dagli altri è il segreto che darà coraggio al nostro sguardo che, con emozione sincera, contemplerà se stesso nel volto altrui. Tutto ciò passa, inevitabilmente, attraverso il corpo, specchio della nostra anima. Dal corpo traspare tutto il nostro essere: il detto e il non detto, perché, le gioie e le fatiche, la bellezza e le ferite finanche, i vissuti di chi ci ha preceduto sono impresse nel umano tessuto. E come la natura aspetta di essere liberata, anche il nostro corpo attende una parola, un gesto, uno sguardo che ci riconcilia con l’inespresso che si nasconde in noi. L’altro è la nostra verità! Esercitiamo, allora, le nostre capacità a guardarci amorevolmente, senza barriere e difese, per liberare il sogno profondo di ogni notte:” Ricostruire il Paradiso perduto delle relazioni”. È proprio nel riconoscere l’altro che si scalpella il nostro essere sotto la guida dello spirito che rende nuove tutte le cose. Tale novità di incontro sprigiona energia, eco rispettosa, che rompe le corazze e cura le ferite che gli eventi e il tempo scalfiscono dentro. Mettersi in gioco con l’altro per scoprirsi fratelli, figli di uno stesso Padre Creatore, è un’occasione per comprendere le tante possibili ragioni segrete dell’essere, insieme ai tanti possibili perdoni.
Angela