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Circolare nazionale Agosto 2023

“Ti possono uccidere, o possono farti di peggio  – dice un celebre aforisma – :  ti possono ignorare”.

Così è stato per la campagna dei Referendum  indetti da Generazioni future e dal comitato Ripudia la guerra sui temi dell’invio di armi in Ucraina e sulle decisioni del Parlamento relative alla deroga sul divieto di esportazioni di armi, più uno sulla Sanità pubblica.

In 80 giorni sono state raccolte 370 mila firme (di cui solo 20 mila on line, poche nei Comuni,le altre tutte ai banchini autorganizzati), nell’oscuramento più totale da parte di tutti i media, pubblici e non. 

Anche la  stampa, a parte qualche articolo de “Il fatto quotidiano”, NON ha mai parlato dei referendum. Non capisco perchè;  nemmeno Il Manifesto, nemmeno Avvenire. Per non parlare del silenzio assordante di associazioni come Arci, Anpi, Emergency … grande assente anche la CGIL. Eppure si tratta di realtà che si sono dichiarate contrarie all’ invio di armi, all’escalation della guerra, alla alimentazione costante del conflitto che giova solo ai mercanti di morte. Ipotizzo motivi di equilibrio con il PD, partito ormai ( e lo dico con tanta amarezza e rammarico) bellicista e atlantista oltre misura. 

Sono state fatte proteste presso le sedi RAI: del tutto ignorate, poichè i rapporti di forza sono sbilanciati. Ancora una volta c’è stato oscuramento.

Tra i partiti, solo i 5 Stelle, e senza la necessaria convinzione e impegno  (sì, Giuseppe Conte ha firmato, la consigliera dei 5 Stelle di Empoli è venuta qualche volta ai nostri banchetti come garante… non è poco rispetto a tutti gli altri, ma non era abbastanza, si percepiva subito..) , hanno appoggiato le campagne referendarie.

 Anche Michele Santoro e la ‘sua’ associazione denominata Servizio Pubblico  – la chat nazionale creata dopo la bella Staffetta per la pace di questa primavera, con lo scopo di unire dalle Alpi alla Sicilia il popolo della pace*1) –  ha ignorato i referendum.

Non ho ben chiaro come e se ci siamo mossi in quanto Rete: di sicuro non c’è stato dibattito, né il tema è stato posto (poi potrei sbagliarmi, forse mi è sfuggito…), molti di noi hanno firmato, certo, ma senza volontà di coinvolgere, di promuovere.

La nostra stessa Tenda per la Pace di Empoli, di cui vi ho parlato in altra circolare, che ha come PRIMO punto tra i suoi obiettivi il NO all’INVIO di ARMI e che resiste, pur ‘acciaccata’ e a volte un po’ frustrata, ha visto al suo interno (siamo una trentina di aderenti attivi) qualche defezione. Abbiamo costituito comunque un Comitato e raccolto le firme anche presso la Tenda.

 Tanti i segnali che non c’era sufficiente motivazione. E non capisco perchè, visti  – appunto-  gli obiettivi.

 Provo  a capire:

– non piacevano i promotori, per altro divisi a loro volta e questa è storia che si ripete e non fa onore, proprio per niente. Soprattutto danneggia altamente la causa per cui si dice di lottare…

– i  ‘puri’ dei vari movimenti Non violenti, disarmo ecc. non si sono sentiti abbastanza coinvolti (!!), ma che vuol dire? bastava coinvolgersi!!!  E ci risiamo con le primogeniture e su ‘QUANTO’ conta il MIO (o il nostro) movimento

– Il referendum non era  la forma giusta per far pesare le nostre idee di pace e di No alla guerra  (eppure le abbiamo fatte tutte: marce, fiaccolate, staffette, digiuni, silenzi e grida, comunicati stampa, incontri coi parlamentari che hanno accettato di confrontarsi sul tema del No  alle armi, che è tabù, consigli comunali straordinari, incontri con esperti e pacifisti di ogni genere, personalità autorevoli e non, ecc, ecc.  NULLA, assolutamente  NULLA  ha smosso  di una virgola la politica che conta e decide. Questo dopo quasi DUE anni di guerra in Europa, di carneficine reciproche, di bugie, di morti, di inquinamento e di rischio di guerra atomica…)

L’obiettivo richiesto delle 500 mila firme non è stato raggiunto, la consultazione referendaria non ci sarà. La gente non sarà  chiamata ad esprimersi su dove la politica spenderà i nostri soldi .

 Un’altra occasione persa per dare voce al popolo della pace, che resta diviso, disperso, frammentato, senza voce. 

Noi ci siamo impegnati in questa campagna perchè ci sembrava coerente con tutto il resto che abbiamo sempre fatto, e ancora di più dopo il 24 febbraio 2022.

Abbiamo guardato due SOLE  cose:

– l’obiettivo  del NO all’invio di armi e di  come la politica decide su questi temi vitali in totale assenza di democrazia

 – la possibilità che si offriva di parlare con la gente della Pace in concreto, vista la censura in atto sul tema

Così è stato: una gran fatica a essere nei mercati e nelle piazze, pochi autenticatori  e – poveretti-  sempre gli stessi/e , boicottaggio velato, ma non troppo, per partecipare  alla raccolta durante i vari  e affollati eventi locali  indetti dalle  amministrazioni (tutte PD), solito, vergognoso silenzio stampa.

Quindi abbiamo dato assoluta priorità all’obiettivo e scartato tutto il resto. Troppo semplicisti?  Del resto chi ha fatto faticosi e pesanti distinguo non ci sta portando ugualmente da nessuna parte.

Con la gente abbiamo parlato, abbiamo avvicinato  tante persone, non le solite èlite ( brave, per carità), ricevuto diniego,  indifferenza, contrarietà, consenso. Non so se siamo riusciti a catalizzare davvero l’attenzione e risvegliato un po’ di consapevolezza  sulla tragedia che stiamo vivendo, sull’escalation in corso circa i rischi di questo e di tutti i conflitti in atto. Ci abbiamo provato e la raccolta firme almeno ce ne ha fornito l’occasione. Hanno firmato  due categorie di persone: i pacifisti convinti e tante persone semplici di ogni estrazione sociale, che fanno i conti e capiscono il rapporto deleterio tra spese per gli armamenti e spese sociali (sanità , scuola, servizi…). 

E’ emerso chiaramente , e già lo sapevamo,  che NON esiste un fronte unito contro la guerra. Questa è la nostra vera fragilità e impotenza.

E’ indispensabile che ogni proposta che verrà fatta su pace/guerra/armamenti e non solo, sia valutata e accolta o no, SOLO nello specifico contenuto, nel bene che può fare e produrre, NON sulla base di chi la fa*2) .

NOTE *1) Incontro on line del 2 agosto  con Santoro e SP:  gruppi regionali consultati dopo la Staffetta della Pace., nel ns caso quello del Centro Italia, con una sessantina di partecipanti.

Dal dibattito emergono due linee:

–  necessità di costituire un Movimento trasversale sulla Pace  (proposta di Raniero La Valle)

– creazione di un ‘motore aggregativo’ (sic) sempre sul tema Pace, che poi sarebbe un partito…ma con il dubbio se lavorare con i partiti che già ci sono tentando di metterli insieme , o creare una ‘cosa nuova’.

Decisione e ulteriore dibattito rimandato al 22/23 settembre, assemblea a Firenze in presenza (Articolo 1, Santoro, SP, ecc).

*2) Qualcuno non ha firmato perché i promotori erano NO VAX (!!!), la consigliera dei Comunisti Italiani di un ns Comune non ha voluto autenticare perché i referendum erano stati firmati da Alemanno (!!!). Non mi pare un modo politico (=bene comune) di ragionare

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