Rete di Macerata Ottobre 2018
Rete di Macerata Ottobre 2018
Cari amici e amiche, l’arresto di Domenico Lucano, Mimmo lo Curdo, o meglio, Mimì Capatosta, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, di fraudolento affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti a due cooperative prive dei requisiti necessari, di aver celebrato matrimoni per garantire il permesso di soggiorno ad uno o una straniera, ma allo stesso tempo protagonista di un modello di accoglienza virtuoso, come era stato descritto da tante testate giornalistiche, ha messo in crisi molti, fra cui la sottoscritta. Il tema della disobbedienza civile è stato messo al centro della discussione: “…fare del bene anche violando alcune leggi …” (parole di Lucano intercettate), e mi sembra opportuno approfondire il nostro rapporto con la giustizia e la legge. Quando si parla di “ modello Riace” si parla di un sindaco eletto tre volte dalla sua comunità nel 2004,nel 2009, nel 2014, per il quale lo stesso Gip ha rigettato le accuse di interesse personale nella gestione dell’accoglienza; c’è, però, una esplicita violazione di leggi dello Stato, ammessa dallo stesso Lucano che ha giustificato il suo comportamento definendo tali leggi “violazioni innanzi tutto di diritti umani” pertanto “da non rispettare in quanto ingiuste”, davanti alle quali è necessaria la ”disobbedienza civile”. Questo primo cittadino di un paesino calabrese di 2000 anime, è stato inserito dalla rivista Fortune fra i 50 personaggi più importanti del mondo come miglior sindaco del mondo; oggi rischia di veder falliti i suoi sforzi non solo per il comune di Riace che si stava ripopolando anche con immigrati provenienti dall’Afganistan, dalla Siria, dal Kurdistan e da tanti altri paesi africani (circa 450 tra rifugiati e immigrati nel corso degli anni si sono stabiliti a Riace, rivitalizzando il paese e consentendo di evitare la chiusura della scuola), ma anche per tutte le persone lì accolte che si troveranno da regolari a irregolari a causa del decreto sicurezza approvato qualche giorno fa dal Consiglio dei ministri. E’ stata minata, inoltre, la possibilità di applicare il modello Riace da altre parti e, quindi, di realizzare una convivenza pacifica fra italiani e immigrati, con l’unico modo possibile per ottenere la sicurezza sociale: mettere tutti in regola, quindi responsabili delle proprie azioni. Il tema gigantesco della disobbedienza civile riguarda le leggi morali, quindi non scritte che vanno oltre le leggi positive scritte, a cui si ricorre in momenti storici in cui vengono meno valori fondamentali del vivere insieme, come la libertà o la vita; mi domando come la mettiamo con gli italiani che aiutarono gli ebrei e i partigiani a sfuggire alle rappresaglie nazi-fasciste? non furono forse disobbedienti per umanità, giudicando quelle leggi ingiuste? Come mai Lucano non ha ricevuto un’avviso di garanzia invece degli arresti domiciliari che vengono comminati per aver commesso un reato grave o il tentativo di manipolare le prove? E se il sistema di accoglienza creato a Riace funzionasse, se dimostrasse che sono le regole a creare disfunzioni nell’accoglienza? e quando la Lega istigava alla disobbedienza fiscale? “La legge nasce per difendere il più debole e non per sancire i diritti del più forte a due condizioni: che la coscienza sia retta e che si sia disposti a pagare di persona la propria disobbedienza” (don Milani). Mi pare proprio questo il caso. Forse dovremmo ammettere che abbiamo bisogno del lavoro degli immigrati oltre a quello dei nostri giovani, il nostro appennino e con esso buona parte del sud è desertificato per spopolamento e abbandoni; non dimentichiamo che Domenico Lucano partì con il suo progetto nel ’99 ottenendo un prestito da Banca Etica per realizzare un turismo solidale nel tentativo di tenere vivo il suo paese; in questo progetto fu sostenuto dalla Rete dei Comuni Solidali, solo dopo arrivarono i contributi dello Stato. I dati ci dicono che in Calabria sono a rischio estinzione 150 comuni, purtroppo non sono diverse le condizioni della Basilicata o dell’Abruzzo. I giuristi danno torto a Lucano perché ha infranto la legge, io so che avrei agito come lui in quanto condivido il pensiero di Bertold Brecht: “i posti dalla parte della ragione erano occupati, così ci sedemmo dalla parte del torto”. Oltre 17.000 sono le vittime delle migrazioni dal gennaio 2014 al settembre scorso. Se entrassimo nell’ordine delle idee che l’immigrazione è da intendersi come risorsa riporteremmo il dibattito sul piano della realtà poiché quello che è avvenuto nel nostro paese è stato un racconto sempre in grigio, scuro , sull’invasione, mentre intendendo l’immigrazione come risorsa sarebbero evidenti alcune pratiche dell’accoglienza che pur rispettando i diritti dei migranti tutelano le comunità, si fanno carico delle paure , riattivano economie locali, ribaltando il paradigma che normalmente viene utilizzato su questo tema. La notizia di oggi è che a Lucano sono stati revocati gli arresti domiciliari ma è una vittoria a metà perché è stato sospeso da sindaco con il divieto di dimora, quindi deve lasciare il comune di Riace. Questo provvedimento cautelare mi pare ancora peggiore rispetto all’altro. E’ STATO MESSO AL CONFINO COME I MAFIOSI!