Siamo reduci dal nostro Coordinamento di Rete svoltosi a Sezano il 23 e 24 marzo. Come vedrete dal verbale, se la domenica è stata dedicata alla preparazione del Seminario Nazionale sull’informazione (WEB: strumento di liberazione o di controllo?),il sabato, invece, ha visto concretizzarsi il nostro statuto associativo con gli aggiornamenti richiesti dai cambiamenti avvenuti dalla fine degli anni novanta ad oggi. Diciamo questo perché vogliamo sottolineare il fatto che si è scelto di mantenere quello spirito leggero e poco burocratico che ci fa navigare da 55 anni (!). A dire la verità, qui a Verona siamo reduci anche dal Congresso Mondiale delle Famiglie che ha riunito le destre italiane, europee e statunitensi in un clima pesante,di forte chiusura nei confronti di un’idea di società inclusiva e plurale. Molti dei relatori, come saprete, hanno preso a pretesto motivazioni etiche per seminare odio da “suprematisti bianchi”. Proprio questo è stato l’aspetto più preoccupante del Congresso: la sua dimensione politica in un momento in cui in paesi come la Polonia, l’Ungheria e l’Italia la destra populista è al governo.L’idea del Congresso delle Famiglie è nata negli Stati Uniti nel 2007, grazie all’impegno di personaggi molto vicini ad amministrazioni come quella di Reagan o di Trump. Negli stati Uniti, infatti, sono molto attivi i gruppi prolifeche hanno da sempre legami con la destra suprematista bianca. Altrettanto inquietante è stata la presenza di alcuni esponenti della chiesa ortodossa russa e di uomini molto vicini a Putin, che potrebbero aver contribuito in larga parte al finanziamento di questo congresso mondiale. Uno studio del sito britannico Open Democracy ha analizzato la lista dei partecipanti a tutti i Congressi delle Famiglie e ne è venuto fuori che almeno cento politici, in attività, di 25 paesi diversi hanno partecipato come minimo ad un Congresso; sessanta di loro erano europei e metà di questi provenivano da partiti dell’estrema destra (vedi Internazionale dell’1 aprile). Del resto, Forza Nuova è stata presente a pieno titolo al Congresso di Verona in compagnia di gruppi ultra fondamentalisti cattolici come Militia Christi o Alleanza Cattolica (interessante notare il lessico militaresco) e il comitato Pro Vita, anch’esso legato a FN. Molto interessanti sono state, a questo proposito, le dichiarazioni che l’avvocata della Sacra Rota, Michela Nacca, ha reso durante un incontro alla D. i. Re (Donne in Rete contro la violenza). La Nacca ha parlato del Congresso come “un’occasione per contarsi, partendo dall’Italia dove, in questa fase storica è in atto un esperimento sociale per riaffermare un movimento che sembra avere molti punti in comune con la destra fascista, il cui fulcro è tornare indietro rispetto ai diritti delle donne. Una vera Controriforma che, nella sua grammatica principale prevede anche l’omofobia e il razzismo….Il tema della famiglia, quindi, sarebbe solo un pretesto per arrivare alla creazione di un partito o di un movimento di massa popolare a livello internazionale….” La Nacca ha aggiunto: “Ritengo che noi cattolici non possiamo condividere la visione di famiglia che emergerà da questo Congresso” (fonte www.gaypost.it)
Per fortuna, contemporaneamente al Congresso, il pomeriggio di sabato 30 marzo, Verona è stata invasa, in modo assolutamente pacifico, dalla più grande manifestazione di massa che sia stata mai vista nella nostra città. Poco meno di centomila persone, provenienti da tutta Italia, hanno aderito all’appello di Non una di meno e sono venute a marciare festosamente per sostenere i diritti e la libertà delle donne e dire no ad ogni discriminazione di genere e non solo. Per esempio,tra i moltissimi cartelli portati in corteo si leggeva: “Quanto sono Pro-Vita i lager in Libia?” E’ stata davvero una bellissima festa. L’unico incidente con la polizia, di cui trovate traccia anche su Google, è stato causato da un sostenitore di Salvini, che ha insultato un’agente della DIGOS. Vi raccontiamo questo perché siamo sicuri che il clima pesante di questo periodo durerà a lungo. Ma, mentre sono evidenti le collusioni tra tutti i conservatorismi peggiori, in questo muro non mancano le crepe che anche noi, col nostro agire solidale, contribuiamo ad allargare ogni giorno. Come dice il poeta sardo Bruno Tognolini “non dobbiamo cantare, dunque, dei tempi bui, ma della luce, della gioia e della bellezza, della speranza… che sono sempre disciolte in tutti i tempi”.
BUONA PASQUA!
Maria per la Rete di Verona