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Ciecolare nazionale Ottobre 2022

CIRCOLARE NAZIONALE OTTOBRE 2022

LA CARTA DELLA RETE

La Rete Radié Resch si avvicina rapidamente al suo sessantesimo compleanno. Sarebbe ipocrita negare che inizia a mostrare i segni dell’età. Molti amici non ci sono più. Molti altri, che non abdicano al proprio impegno, sono invecchiati: il tempo, le energie e le motivazioni calano fisiologicamente. Anche la raccolta dell’autotassazione diminuisce. Ciò che è più grave, abbiamo fallito il ricambio generazionale. A Varese, la Rete locale si è ricostituita nel 2007: nei quindici anni trascorsi da allora, ai Coordinamenti si sono viste ben poche “facce nuove”. Fa eccezione la nuova Rete di Lecco, la cui nascita ci è stata comunicata allo scorso Coordinamento. Ma è comunque presto per pensare ad un’inversione di tendenza. La difficoltà di trovare tre persone disponibili ad assumersi l’incarico della Segreteria ha condotto, di necessità, all’esperienza della Segreteria Laboratorio, con una maggiore suddivisione dei compiti e delle incombenze. L’esperimento si è rivelato molto positivo, sia perché ha consentito di rispondere comunque a tutte le esigenze organizzative, sia perché ha coinvolto persone che mai sarebbero entrate in una Segreteria “tradizionale”. Non dobbiamo, però, nasconderci che la soluzione è stata dettata dall’emergenza.

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Eppure, le urgenze che hanno interpellato Ettore Masina, inducendolo a fondare la Rete, non sono certo cessate. In Palestina, in Sud e Centro America, in molti Paesi dell’Africa, abbiamo semmai assistito ad un arretramento dei diritti e delle opportunità. Non solo: anche nel nostro Paese, che una volta consideravamo “ricco”, sono emersi nuovi bisogni, sia legati ed un generale impoverimento economico, sociale, spirituale, sia dovuti ai flussi migratori dal Sud del Mondo, certo non nuovi ma aumentati in quantità e, ancora di più, in percezione. Difficile dire se abbiamo sbagliato noi o, più semplicemente, sono cambiati i tempi. Da un lato, forse, negli ultimi due decenni la Rete si è dimostrata meno aperta al nuovo, meno accogliente, meno stimolante per chi la avvicina. Dall’altro, le modalità di comunicazione sono cambiate con una velocità che ci ha sorpreso. Dalla circolare stampata a ciclostile e diffusa per posta, siamo passati, in pochi anni, ed internet ed ai social network: una realtà della comunicazione fluida e pressoché impermeabile a qualsiasi velleità di analisi articolata e di ragionamento complesso.

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Tutto ciò ha indotto il Coordinamento ad interrogarsi, a più riprese, sul senso del nostro fare solidarietà. Il dibattito è stato acceso e, sinora, non ha portato a conclusioni definitive. Sono emerseè veroalcune soluzioni, certamente interlocutorie, ma che dimostrano comunque che la Rete è, e resta, in cammino. Oltre alla Segreteria Laboratorio, ad esempio, molti cambiamenti hanno interessato la gestione del denaro: forte (e condivisa dagli amici che si sono succeduti nella Tesoreria) è stata soprattutto l’esigenza di razionalizzare e rendere più trasparente il flusso, in entrata, dell’autotassazione e quello, in uscita, del finanziamento delle nostre operazioni. A proposito: nell’ultimo Coordinamento, gran parte dei presenti si è pronunciata a favore del vecchio nome e non di quello, più burocratico, di “progetti”.
Sono sorte, invece, difficoltà nella fase dell’approvazione e del rinnovo delle operazioni. Da un lato, infatti, la diminuzione delle risorse imporrebbe più rigore ed attenzione. Dall’altro, le proposte che ci giungono dai referenti sono numerose e variegate; inoltre, sono in parte mutati sia il contenuto delle possibili operazioni, che le modalità con cui esse ci vengono sottoposte. Inevitabile, dunque, chiedersi se i criteri definiti, ormai molti anni fa, grazie al contributo della Rete di Cagliari, siano ancora attuali. Per tutte queste ragioni, il Coordinamento tenutosi a Pescia nello scorso mese di giugno ha stabilito di creare un documento scritto, che sintetizzi i principi fondanti della Rete ed elenchi i criteri generali a cui dovrà ispirarsi il suo futuro operare.

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E’ facile comprendere la difficoltà di una simile operazione: da un lato, infatti, la Rete è sempre stata ostile ad ogni tentativo di formalizzazione; dall’altro, vi aderiscono persone con principi, ideali e sensibilità molto diverse. Oggi, però, si sente forte la necessità di creare un documento agile e sintetico, da utilizzare per spiegare “chi siamo”, sia a chi potrebbe essere interessato ad aderire, sia alle organizzazioni con cui potremmo essere chiamati a collaborare sia, infine, ai referenti delle operazioni presenti e future. Inoltre, è necessario rivedere i criteri del nostro operato, soprattutto per fare in modo che l’approvazione, il rinnovo e la gestione delle operazioni garantisca una giusta parità di trattamento tra tutte le comunità in cui esse si svolgono. Per tutte queste ragioni, è stata creata una Commissione, a cui è stato affidato il compito di una prima stesura del documento. La Commissione ha stabilito di presentare al Coordinamento la prima parte di tale documento, contenente l’enunciazione dei principi generali, riservandosi di predisporre la seconda, solo dopo che la prima avrà ricevuto una definitiva approvazione. La questione è stata affrontata nello scorso Coordinamento di Sezano: i partecipanti hanno formulato numerose osservazioni, precisazioni e proposte di modifica. La Commissione ha, quindi, ricevuto il mandato di rielaborare il documento, alla luce di tutti tali contributi, per sottoporre il testo definitivo di questa prima parte allapprovazione del prossimo Coordinamento. In essa saranno descritti le origini, lo scopo e la struttura della Rete e, tenendo conto di tutti i contributi ricevuti, saranno enunciati alcuni aspetti fondanti, come il generale ricorso al metodo del consenso, l’importanza delle relazioni sia all’interno della Rete che con i referenti delle operazioni, l’attività politica e di controinformazione, il significato ed il contenuto delle operazioni e, infine, l’importanza della restituzione, non solo economica ed i criteri di gestione del denaro.
La speranza è quella di fornire a tutti noi uno strumento semplice ed agile che esprima il senso del nostro fare solidarietà.


Marco Rete di Varese

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