HomeCircolari Nazionali Mensili15-09 Circolare nazionale – settembre 2015

15-09 Circolare nazionale – settembre 2015

Circolare Nazionale Rete Radiè Resch

Settembre 2015

MIGRANTI

Questo 2015 è certamente un anno di grandi cambiamenti, dei più vari generi, ma il cambiamento epocale, che cambia le dinamiche sociali del mondo, è forse quello legato alle migrazioni, per il numero di persone coinvolte, per la diffusione geografica del fenomeno, e per la quantità di storie che richiama, dalle guerre agli sfruttamenti alla varia disperazione dei paesi del mondo, alla criminalità che spesso sovrintende agli spostamenti. Migrazione, viaggio, fuga, esplorazione, sopravvivenza, metafora dell’esistenza. Perché non c’è cultura, popolo, nazione che non abbia sperimentato l’urgenza di uscire dai propri recinti per esplorare nuove opportunità di vita. Non per nulla questa peculiarità dell’essere umano è riconosciuta fra i diritti universali proclamati dall’Onu: «Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese» (art. 13). Ma la reazione a questo fenomeno di massa è ben diversa, da stato a stato, da partito politico a partito politico, reazioni che obbediscono a stereotipi ideologici, vecchi quindi, a storie spesso lontane, alla difesa di interessi particolari e conservativi. Manca la ricerca, la discussione, la riflessione, l’umiltà, non si sono ancora individuate analisi all’altezza del fenomeno, prevalgono la paura, il rifiuto, l’alzare muri, che però si rivelano subito inadeguati. Generazioni di uomini, donne, giovani, vecchi, bambini in cerca di spazi di vita, vengono lasciati in balia dei mercanti. Prima ammassati, poi abbandonati in mare e ora ridotti a “quote” di una sorta di mercato che l’Europa, di malavoglia, cerca di spartirsi tra liti e incomprensioni. “Bombardare” le carrette del mare avrà costi esorbitanti, ed ormai è una soluzione vecchia, fuori luogo. Perché non cercare di investire invece per cambiare le cose nei luoghi da dove partono i migranti? investire in progetti educativi, in ospedali, per sostenere l’economia di cooperative locali, o anche per individuare modi alternativi per rendere possibile l’emigrazione attraverso un percorso dignitoso? Sarebbe meno oneroso e s’impedirebbero ulteriori violenze e sofferenze. La Rete di Verona sta impostando un nuovo progetto in Ghana, per mandare a scuola le ragazze. Da una prima analisi della situazione territoriale locale emerge che la vecchia agricoltura di sussistenza non ha più dignità, nessuna apertura agli orti come soluzione locale di vita; dappertutto ci sono (ci “devono” essere) piantagioni di caucciù, impianti per l’estrazione degli idrocarburi, miniere d’oro, ed ogni incarico statale è legato alla corruzione. Come ritrovare autonomia e dignità in Ghana? come promuovere la consapevolezza dei ghanesi di questa situazione di sfruttamento e impoverimento? E poi ci meravigliamo se vogliono scappare in Europa. Ormai il fenomeno migratorio è arrivato dappertutto, sono milioni, e nessuno stato europeo può più ritenersene immune, e anche gli Usa ne sono coinvolti, soprattutto alla frontiera col Messico. Dovrà cambiare l’approccio, non si possono più usare strumenti antichi perché occorrono occhi nuovi, perché sta cambiando tutto il contesto; sta cambiando il clima, cambia la tecnologia, con i telefonini e con Internet tutta l’umanità è ormai collegata. Cambia la società, ma aumentano sempre di più i poveri, perché le ricchezze si concentrano in modo esagerato nelle mani di pochi. E le grandi organizzazioni mondiali non sanno ancora trovare strumenti e processi in grado di affrontare questi cambiamenti epocali. Siamo all’inerzia completa dell’ONU, all’inadeguatezza dell’Unione Europea, che forse solo ora comincia a muoversi, col rischio però che la soluzione non risolva il problema, ma peggiori ancor più la situazione. E l’Unione Africana dov’è? Dov’è lo spirito dei padri fondatori delle nazioni africane indipendenti? Almeno una timida presa di posizione, un minimo di indignazione… Niente. Mentre i figli e le figlie d’Africa annegano, l’Unione Africana si volta dall’altra parte. Quando smetteremo, noi africani (sono parole di Elisa Kidané, già direttrice di Combonifem), di nasconderci dietro le (reali) colpe occidentali? Papa Francesco è forse uno dei pochi a proporre nuovi modi di ragionare e di riflettere, è l’unico a proporre nuove logiche di speranza, con la sua Enciclica Laudato Si; ma come ci si può opporre al dio denaro e al suo potere? al grande capitale ? I nostri incontri di studio come Rete sulla finanza criminale con i seminari di maggio sono stati una grande occasione di riflessione, offerta a tutte le reti, un tentativo di riflettere insieme su una nuova società, perché sappia trovare nuove regole, perché i beni comuni possano essere a disposizione di tutti, anche di chi non è europeo, di chi non riesce a sopravvivere in ambienti di guerra, di carestia e miseria, alle violenze quotidiane e fondamentaliste. Trovare soluzioni valide, evitare violenze, cercare procedure attente alla vita, è una necessità attuale, e la discussione deve essere una delle grandi possibilità, anche nel piccolo dei nostri gruppi. Questa circolare, come lettera periodica e costante, è un tentativo di sostenere la discussione, di portarla in tutte le reti, di provare a sollecitare la riflessione con i più svariati stili di chi le redige, tanti modi di dire, proporre, scrivere, con tanti autori, distribuiti nei vari luoghi e che si alternano, sfruttando così le conoscenze e le amicizie personali createsi con i nostri referenti delle varie operazioni. Chi ha conosciuto persone impegnate in ambienti poveri, difficili, i referenti delle nostre operazioni, ha maturato una sensibilità diversa, ed ognuno di noi ha le sue esperienze, le sue amicizie, i suoi amici diversi. Per tutti noi l’attenzione alla Palestina ed a quell’Israele violenta, che non permette ai palestinesi di godere dei loro diritti minimi, che infrange regolarmente e spudoratamente le decisioni dell’ONU, che chiama terrorista chiunque si opponga alla sue persecuzioni e imposizioni, ci ha dato una sensibilità diversa, che va poi confrontata e raffinata nella discussione. In questo contesto di grande cambio della società e delle sue dinamiche (ricordiamo le indicazioni fondamentali del libro “I limiti dello sviluppo” nel 1972, limiti che ora maturano; e le parole di Zanotelli: abbiamo tempo fino al 2017 per la crisi climatica), quale solidarietà è ancora possibile ? come riflettere ed agire di conseguenza, nella linea che da sempre ci muove, e cioè indignarsi per le ingiustizie, cercare soluzioni per i luoghi dove si verificano queste ingiustizie, e cercare insieme soluzioni in casa nostra perché i meccanismi internazionali possano almeno non peggiorare certe situazioni? Il nostro impegno come Associazione è molto limitato, siamo pochi, molti sono anziani, siamo spesso slegati dai luoghi istituzionali del dibattito e riflessione, ma tutti ci teniamo informati e ci interessiamo di cosa avviene nel mondo. E nella lista postale della rete trova spazio ogni possibile riflessione che si riferisce a questi temi, che i vari amici interessati, giovani e meno (anche a 90 anni!), inviano subito a tutti, in base alle varie sensibilità e alla partecipazione emotiva, e così tutti possiamo sapere cosa avviene, la discussione rimane viva e rimane viva la sensibilità, la capacità di indignarsi e di mobilitarsi, riconoscendo le ingiustizie e condannandole. Da sempre nella RRR crediamo che un risposta possibile sia ascoltare gli altri, i lontani, coloro che subiscono le ingiustizie, e fornire loro un aiuto e un assistenza, per quanto limitata, imparare da loro. Il loro punto di vista è diverso, la loro sensibilità è meno condizionata dai nostri interessi di parte, le loro proposte e le nostre operazioni (nostre perché ci uniscono, creano ponti) ci permettono di avere un modo inconsueto di vedere e di agire, ci permettono di vedere, di riflettere, di agire per una possibile nuova solidarietà.

Dino, Rete di Verona

FOLLOW US ON:
Coord. Quarrata 19-2
15-10 Circolare nazi
Rate This Article:

Questo sito web utilizza cookie tecnici e di terze parti. I cookie sono normalmente utilizzati per consentire il corretto funzionamento del sito (cookie tecnici), per generare report sull’utilizzo della navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare adeguatamente i nostri servizi / prodotti (cookie di profilazione). Possiamo utilizzare direttamente i cookie tecnici, ma hai facoltà di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti a offrirti un’esperienza migliore. Cliccando sul pulsante di seguito, acconsenti all’utilizzo dei cookie di terze parti utilizzo in conformità alla nostra informativa sulla privacy e cookie policy. Il consenso può essere revocato in qualsiasi momento. Informazioni