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Gruppo di Macerata lettera di gennaio 2021
ATTACCO ALLA DEMOCRAZIA — TRUMP IL BARBARO

TRUMP, che doveva rappresentare, in quanto presidente, il custode della democrazia statunitense, con i suoi discorsi populisti e antidemocratici ha seminato fake news congiurando contro la democrazia stessa fiaccata da tanta forza manipolatrice. Nonostante la sconfitta alle recenti presidenziali, e anche grazie alla informazione fuorviante di alcuni media e alla sopravalutazione delle aspettative elettorali, ha continuato a fomentare e incitare alla rivolta un gruppo di esaltati che ricordano i barbari del sacco di Roma. I seguaci di Trump si muovono oggi come i visigoti del 410 che saccheggiarono la città eterna senza conoscere e capire la sua storia e la sua civiltà esportata in tutto il mondo allora conosciuto, contribuendo al crollo dell’impero romano d’Occidente. E’ di oggi l’immagine trasmessa dalla televisione dell’energumeno che con un ghigno strappa dal suo piedistallo il leggio al Campidoglio di Washington o delle masnade che con passo strascicato si incamminano nelle sale del Campidoglio chi con il cappellino alla David Crockett, chi con il viso dipinto, chi con il cappello di pelliccia con corna di bufalo, chi vestito da bucaniere, chi con la bandiera dei Confederati……. Mai un tentativo di insurrezione è stato più sbrindellato di questo eppure ha fatto diverse vittime ( dai notiziari si è saputo che cinque persone hanno perso la vita) fra i “selfie da pensionati in gita”. Una mescolanza fra irrealtà, autolesionismo, rabbia, bisogno di svago e delitto. Non penso che l’America di oggi sia la patria della democrazia, forse non lo è mai stata ma è stata la patria di molte menti democratiche come John Fitzgerald Kennedy, Martin Luther King (I have a dream) che hanno mostrato con il sacrificio della loro vita che la via democratica sia l’unica da perseguire. Chi conosce la storia americana sa che l’America non è la Gerusalemme delle libertà e che la sua storia è piena di dolore e sfruttamento: si pensi ai pellirosse dell’Oklahoma, i veri nativi americani, spazzati via dai conquistatori, si pensi alla schiavitù che ha sconvolto la vita di milioni di esseri umani. Nell’ultimo assalto alla democrazia statunitense mi ha colpito soprattutto la manifestazione spettacolare d’ignoranza e mi sono chiesta come mai in una nazione ricca e potente come gli USA si sono potute estendere così grandi sacche di complottisti, fanatici, negazionisti, che dimostrano di non possedere alcuna educazione scientifica, storica e civica. Altre domande che mi sorgono spontanee sono: a quale persona normale, dotata di un minimo buonsenso, può venire in mente di assaltare un palazzo governativo nello stesso modo con cui si va a fare una scampagnata? Fino a che punto alle classi dominanti conviene lasciare proliferare la mancanza di ragionevolezza e razionalità? Forse conviene al capitalismo spinto lasciare che si diffonda largamente una totale mancanza di senso critico, buonsenso, riflessività?
Maria Cristina Angeletti

Rete di Quarrata Lettera – Gennaio 2021

Carissima, carissimo,
abbiamo vissuto il tempo del Natale facendo un regalo ad un bisognoso vicino o lontano a cui nessuno pensa. Non ci siamo lasciati trascinare dal consumismo che da troppo tempo ci ha sequestrato questo evento. Nella mangiatoia c’erano povertà, realtà e l’amore.

All’inizio del nuovo anno siamo chiamati a trovare tempo per chi è solo, per chi soffre, per chi ha bisogno di ascolto e cura. Se troveremo tempo da regalare, saremo meravigliati e felici.

Nessuno nasce povero, né sceglie di esserlo. Poveri si diventa, la povertà è una costruzione sociale. L’esclusione produce impoverimento, frutto di una società che non crede nei diritti alla vita e alla cittadinanza per tutti, né nella responsabilità politica collettiva per garantire tali diritti a tutti gli abitanti della Madre Terra.

I processi d’impoverimento avvengono in società ingiuste. La lotta contro l’impoverimento è anzitutto la lotta contro la ricchezza sproporzionata e predatrice.

Il pianeta degli impoveriti è diventato sempre più popoloso a seguito dell’erosione e della mercificazione dei beni comuni; nel giugno 2011 abbiamo vinto il referendum per la pubblicizzazione dell’acqua a difesa del sistema idrico. Fu una grande partecipazione popolare aver detto no al potere delle multinazionali di impossessarsene ma la riforma è stata dimenticata in Parlamento. Quanti governi sono passati nell’indifferenza totale…

I beni comuni locali sono come evaporati, da ripubblicizzare non astrattamente.

Beni via via esternalizzati e privatizzati, letteralmente evaporati e con loro sembrano anche letteralmente evaporate le basi stesse della coscienza comune e della coesione sociale.

Le politiche di riduzione e eliminazione della povertà perseguite negli ultimi 40 anni sono fallite perché hanno combattuto i sintomi e non i meccanismi che la creavano. Oggi la povertà è una delle forme più avanzate di schiavitù, perché basata sul furto di umanità e di futuro. E’ l’ora di liberare la società dal cancro dell’impoverimento crescente, bisogna mettere fuorilegge molte leggi e istituzioni che determinano e perpetuano i processi di impoverimento.

La crisi pandemica, la crisi ambientale, il terrorismo internazionale sono le inquietudini e le paure di oggi.

Ognuno di noi, immerso nei ritmi frenetici della vita quotidiana, appare dominato dall’indifferenza e dal pregiudizio, e non riesce più ad essere umano. Nella società dell’avere stiamo perdendo la voglia di essere, la voglia di vivere, di amare, di essere solidale, dell’umiltà, dell’amicizia, della tolleranza, la gioia del dare, il reciproco scambio di idee ed emozioni.

Urge unione e solidarietà per guidarci nelle nostre azioni e nelle nostre scelte quotidiane, urge mantenere vivo ogni giorno la memoria storica del nostro passato, che non può e non deve essere dimenticata, diffondendo quanto sappiamo ai più giovani.

Non c’è dubbio che il 2020 sia stato difficile per tutti e tragico per molti. Ora vengono finalmente somministrati i vaccini contro il COVID-19, dandoci la tanto desiderata speranza di un ritorno alla normalità e un felice 2021.Tuttavia mesi di ansia, sconforto e solitudine possono facilmente creare una spirale di negatività da cui è difficile uscire. A volte, quando siamo giù di corda, non abbiamo interesse nel fare qualcosa che, in realtà, potrebbe farci sentire meglio. Per vivere al meglio il 2021 è necessario liberarsi delle abitudini distruttive e recuperare i nostri livelli di energia. In alcuni casi, inizialmente, potrebbe comportare uno sforzo per fare ciò che gradualmente ci fa sentire meglio.

Oggi più che mai, dobbiamo impegnarci con le piccole azioni quotidiane, per creare il mondo che vorremmo, per costruire assieme una realtà diversa, una realtà fraterna. Non sappiamo quale direzione prenderà il mondo ma, se ognuno di noi ogni giorno lavora per la pace, sarà sicuramente un mondo migliore.

La frenesia del nostro tempo ci porta a competere per il nostro unico successo, spesso siamo cavalli col paraocchi, galoppiamo e riusciamo a vedere solamente davanti a noi, e così tralasciamo le difficoltà di chi non rientra nella nostra sfera privata, mentre basta prendersi cura l’uno dell’altro, dedicando un po’ di tempo ad ascoltare qualcuno, convincere chi ci è prossimo a seguire questa strada. Non possiamo aver paura di cambiare alcune nostre piccole abitudine se vogliamo fare qualcosa di veramente grande.

Rete di Quarrata Lettera – Gennaio 2021

Carissima, carissimo,
abbiamo vissuto il tempo del Natale facendo un regalo ad un bisognoso vicino o lontano a cui nessuno pensa. Non ci siamo lasciati trascinare dal consumismo che da troppo tempo ci ha sequestrato questo evento. Nella mangiatoia c’erano povertà, realtà e l’amore.

All’inizio del nuovo anno siamo chiamati a trovare tempo per chi è solo, per chi soffre, per chi ha bisogno di ascolto e cura. Se troveremo tempo da regalare, saremo meravigliati e felici.

Nessuno nasce povero, né sceglie di esserlo. Poveri si diventa, la povertà è una costruzione sociale. L’esclusione produce impoverimento, frutto di una società che non crede nei diritti alla vita e alla cittadinanza per tutti, né nella responsabilità politica collettiva per garantire tali diritti a tutti gli abitanti della Madre Terra.

I processi d’impoverimento avvengono in società ingiuste. La lotta contro l’impoverimento è anzitutto la lotta contro la ricchezza sproporzionata e predatrice.

Il pianeta degli impoveriti è diventato sempre più popoloso a seguito dell’erosione e della mercificazione dei beni comuni; nel giugno 2011 abbiamo vinto il referendum per la pubblicizzazione dell’acqua a difesa del sistema idrico. Fu una grande partecipazione popolare aver detto no al potere delle multinazionali di impossessarsene ma la riforma è stata dimenticata in Parlamento. Quanti governi sono passati nell’indifferenza totale…

I beni comuni locali sono come evaporati, da ripubblicizzare non astrattamente.

Beni via via esternalizzati e privatizzati, letteralmente evaporati e con loro sembrano anche letteralmente evaporate le basi stesse della coscienza comune e della coesione sociale.

Le politiche di riduzione e eliminazione della povertà perseguite negli ultimi 40 anni sono fallite perché hanno combattuto i sintomi e non i meccanismi che la creavano. Oggi la povertà è una delle forme più avanzate di schiavitù, perché basata sul furto di umanità e di futuro. E’ l’ora di liberare la società dal cancro dell’impoverimento crescente, bisogna mettere fuorilegge molte leggi e istituzioni che determinano e perpetuano i processi di impoverimento.

La crisi pandemica, la crisi ambientale, il terrorismo internazionale sono le inquietudini e le paure di oggi.

Ognuno di noi, immerso nei ritmi frenetici della vita quotidiana, appare dominato dall’indifferenza e dal pregiudizio, e non riesce più ad essere umano. Nella società dell’avere stiamo perdendo la voglia di essere, la voglia di vivere, di amare, di essere solidale, dell’umiltà, dell’amicizia, della tolleranza, la gioia del dare, il reciproco scambio di idee ed emozioni.

Urge unione e solidarietà per guidarci nelle nostre azioni e nelle nostre scelte quotidiane, urge mantenere vivo ogni giorno la memoria storica del nostro passato, che non può e non deve essere dimenticata, diffondendo quanto sappiamo ai più giovani.

Non c’è dubbio che il 2020 sia stato difficile per tutti e tragico per molti. Ora vengono finalmente somministrati i vaccini contro il COVID-19, dandoci la tanto desiderata speranza di un ritorno alla normalità e un felice 2021.Tuttavia mesi di ansia, sconforto e solitudine possono facilmente creare una spirale di negatività da cui è difficile uscire. A volte, quando siamo giù di corda, non abbiamo interesse nel fare qualcosa che, in realtà, potrebbe farci sentire meglio. Per vivere al meglio il 2021 è necessario liberarsi delle abitudini distruttive e recuperare i nostri livelli di energia. In alcuni casi, inizialmente, potrebbe comportare uno sforzo per fare ciò che gradualmente ci fa sentire meglio.

Oggi più che mai, dobbiamo impegnarci con le piccole azioni quotidiane, per creare il mondo che vorremmo, per costruire assieme una realtà diversa, una realtà fraterna. Non sappiamo quale direzione prenderà il mondo ma, se ognuno di noi ogni giorno lavora per la pace, sarà sicuramente un mondo migliore.

La frenesia del nostro tempo ci porta a competere per il nostro unico successo, spesso siamo cavalli col paraocchi, galoppiamo e riusciamo a vedere solamente davanti a noi, e così tralasciamo le difficoltà di chi non rientra nella nostra sfera privata, mentre basta prendersi cura l’uno dell’altro, dedicando un po’ di tempo ad ascoltare qualcuno, convincere chi ci è prossimo a seguire questa strada. Non possiamo aver paura di cambiare alcune nostre piccole abitudine se vogliamo fare qualcosa di veramente grande.

I diritti universali, quelli che non spettano soltanto a noi, dobbiamo e possiamo fare in modo che siano di tutti, perché non dobbiamo batterci l’un l’altro, ma dobbiamo lottare uno al fianco dell’altro per vivere la condivisione.

La solidarietà in questo senso diviene un valore politico in senso lato, di compartecipazione alla vita della comunità. La comunità intesa in modo universalistico, è il nostro pianeta, il cui sfruttamento è da condannare. Essere solidale vuol anche dire avere ma non sprecare, conservare, pensare al prossimo.

Rabbia e insoddisfazione sono emozioni presenti in questo tempo, la povertà spinge sempre più persone alla violenza, i disordini sociali sono sempre più legati alla miseria. Urge una politica all’altezza al fine di risolvere il “grande” problema dell’impoverimento di milioni e milioni di persone. Altrimenti, come evidenziava Paolo VI: “siamo alla viglia della QUARTA GUERRA MONDIALE che non sarà combattuta dagli eserciti, ma dalla COLLERA DEI POVERI”.
Buon anno, Antonio

I diritti universali, quelli che non spettano soltanto a noi, dobbiamo e possiamo fare in modo che siano di tutti, perché non dobbiamo batterci l’un l’altro, ma dobbiamo lottare uno al fianco dell’altro per vivere la condivisione.

La solidarietà in questo senso diviene un valore politico in senso lato, di compartecipazione alla vita della comunità. La comunità intesa in modo universalistico, è il nostro pianeta, il cui sfruttamento è da condannare. Essere solidale vuol anche dire avere ma non sprecare, conservare, pensare al prossimo.

Rabbia e insoddisfazione sono emozioni presenti in questo tempo, la povertà spinge sempre più persone alla violenza, i disordini sociali sono sempre più legati alla miseria. Urge una politica all’altezza al fine di risolvere il “grande” problema dell’impoverimento di milioni e milioni di persone. Altrimenti, come evidenziava Paolo VI: “siamo alla viglia della QUARTA GUERRA MONDIALE che non sarà combattuta dagli eserciti, ma dalla COLLERA DEI POVERI”.

Buon anno, Antonio

Verona, 8 gennaio 2021

Il 6 gennaio, a Washington, c’è stato l’assalto al Campidoglio con morti e feriti.
Dalla rassegna stampa di Internazionale riportiamo un breve brano del The Guardian
…L’autoritarismo è sempre un’ideologia della disuguaglianza: io faccio le regole, tu le segui, io le cambio a piacimento e punisco chi non obbedisce, o chi mi pare, perché posso farlo.
Frank Wilhoit (politologo americano) una volta disse: “Il conservatorismo consiste semplicemente in una proposizione … Ci devono essere gruppi interni che la legge protegge, ma non vincola, accanto a gruppi esterni che la legge vincola, ma non protegge”. Gli episodi odierni stanno dimostrando che i dimostranti non rispettano alcunché, ma si aspettano di avere quello che vogliono. Il diritto è una parola troppo riduttiva per parlare di quanto sta accedendo… (Rebecca Solnit – Call it what it was: a coup attempt The Guardian 7 gennaio 2021)
Questo è invece il comunicato stampa di Johnny Zokovitch, portavoce e direttore esecutivo di Pax Christi USA:
Siamo chiari. Gli eventi che si sono svolti oggi al Campidoglio sono il risultato della demagogia del presidente Trump e del fallimento di tutti coloro – politici, media, famiglia e altri – che hanno scusato, trascurato, o altrimenti incoraggiato l’odio e le divisioni… Coloro che avrebbero potuto e dovuto ritenere responsabile questo presidente hanno fatto esattamente l’opposto negli ultimi quattro anni… e gli incidenti orribili e vergognosi di oggi al Campidoglio degli Stati Uniti sono stati il ​​triste e prevedibile risultato di questa abdicazione di responsabilità.
Nel libro del profeta Osea, Dio avverte ‘Quando semineranno il vento, raccoglieranno il turbine’. Per quei membri del Congresso che hanno sostenuto questo presidente in ogni occasione, le tardive richieste di pace, gli appelli al rispetto e gli ammonimenti contro la violenza che arrivano ora quando si sentono direttamente minacciati suonano vuoti e sono vuoti… (www.paxchristiusa.org )
Aggiungiamo solo qualche nota: ci sono profonde analogie con il modo in cui la Lega e tutta la destra italiana si sono fatte paladine, portavoce e rappresentanti di una parte di popolazione frustrata e preoccupata per il proprio futuro.
Diciamo anche, ricordando il nostro ultimo seminario nazionale sul potere dei social, che ci sono modi di narrare e di rappresentare la realtà che sono costruiti ad arte, vengono professati quasi come una nuova fede e che diventano funzionali al potere, indipendentemente da ciò che c’è di vero e di oggettivo o da quelle che sono le cosiddette regole democratiche.
D’altro canto, condividiamo, l’amaro commento di Pax Christi: non ci sentiamo del tutto assolti rispetto a chi ha…scusato, trascurato o in qualche modo incoraggiato l’odio e le divisioni. Che cosa potevamo fare di meglio per arginare queste derive?
Di quanto sta accadendo non potremo non tener conto e, in futuro, avremo senz’altro modo di confrontarci anche per quanto concerne la nostra associazione. Siamo “datati”, è vero, ma non “scaduti”. Ci siamo sempre detti che la politica, nel suo significato più pieno e originale, deve stare alla base del nostro essere e del nostro agire.
Per questo riteniamo che ci sia ancora molto lavoro da fare e sempre più è necessario ascoltare voci nuove (cara Nadia, ti sei presa una bella gatta da pelare…).
Per dare concretezza ai nostri discorsi abbiamo pensato che sia giusto anche dar conto di ciò che stiamo vivendo come gruppo locale di Verona.
Come ormai si temeva si è arenato, forse definitivamente, il progetto sulla concessione in comodato gratuito di un appartamento dell’Ente Regionale per l’Edilizia Residenziale (ATER). Grazie a un congruo finanziamento, messo insieme da un gruppo di persone della comunità di s. Nicolò, che per anni si sono auto tassate, sarebbe stato possibile mettere a norma un appartamento di proprietà dell’ATER. In cambio, l’ATER ce l’avrebbe concesso in comodato gratuito per una quindicina di anni. Avevamo messo a punto un progetto ben articolato, in collaborazione con altre associazioni, e avevamo avuto la disponibilità di due persone, adeguatamente preparate, per la gestione. L’appartamento poteva ospitare quattro, cinque persone. Pensavamo in particolare agli stranieri. Qui a Verona, infatti, per le persone straniere, anche se con i documenti in regola e con un lavoro stabile, resta quasi insormontabile la possibilità di trovare un alloggio.
Non abbiamo desistito del tutto, ma in questi enti pubblici il potere della Lega e i giochi di partito hanno un peso devastante. Forse hanno capito bene chi siamo e hanno ostacolato l’iter della pratica in tutti i modi possibili, pur dopo l’approvazione della ristrutturazione e della messa a norma, da parte del loro Ufficio Tecnico. Sono arrivati alla scadenza elettorale e al cambio dei vertici aziendali, senza più dare alcuna disponibilità ad ascoltarci.
Venendo ai due progetti che seguiamo come rete locale, chi legge la nostra circolare interna ha già saputo della difficile situazione in Guatemala. Lo scorso mese avevamo scritto:
… Padre Clemente ci racconta di una situazione veramente difficile nelle comunità che lui segue. La pandemia ha provocato situazioni di estrema povertà per cui è stato necessario distribuire cibo a molte famiglie, ridotte letteralmente alla fame.
Comunque, i soldi del progetto inviati dalla Rete sono bastati a p. Clemente per fare partire un progetto di microcredito a favore delle famiglie più bisognose del territorio.
Infine, ci sembra importante allegare il testo della lettera ricevuta dalla nostra referente ad Adjumako, in Ghana.
Gli stimoli alla speranza vengono da lontano, ma sono concreti ed efficaci più delle nostre paure.
Un abbraccio e un augurio affettuoso di buon anno da tutta la Rete di Verona.

Maria e Gianni

Adjumaco, dicembre 2020

Il Maame Adjeibah Educational Project (MAEP) sta bene ed opera nonostante la perdurante pandemia da Covid-19 abbia bloccato e rallentato le nostre attività.

18 ragazze in tutto hanno completato con successo la scuola superiore (SHS). …Il nostro progetto è di aiutare le diplomate a trovare un lavoro adeguato che possa permettere loro di soddisfare le loro necessità. Continuiamo ad incoraggiarle, motivarle e guidarle verso percorsi lavorativi significativi.
Putroppo, però, il progetto è stato bloccato per buona parte dell’anno a causa della pandemia; alcune di loro, comunque, hanno trovato lavori provvisori mentre altre aiutano le famiglie nelle loro attività private. Stiamo tutti attendendo la riapertura delle scuole per compiere passi ulteriori.
Abbiamo ricevuto 4.000 € dalla RRR di Verona. Così abbiamo pagato le tasse scolastiche per le ragazze frequentanti la scuola media (Junior High School). Abbiamo coperto anche le spese per le tasse scolastiche delle ragazze alla scuola superiore fino alla chiusura delle scuole, a marzo 2020. Abbiamo inoltre pagato le spese di mantenimento per le ragazze del primo anno.
Vogliamo sottolineare che l’eccitazione generata dalla visita ad Adjumako degli amici della Rete di Verona (autunno 2017) è ancora vivo. Questa visita ha lasciato nella comunità un’eredità che perdura. L’entusiasmo non è venuto meno. Attualmente gli anziani della comunità di Adjumako hanno coinvolto la gente, specialmente i giovani, in varie attività a favore dello sviluppo della comunità stessa. Hanno programmato una serie di piani per lo sviluppo. Al momento la comunità è impegnata in opere di tubazione e di drenaggio fognario nel villaggio. Muratori, carpentieri e altre maestranze sono coinvolti nei progetti. Cittadini di Adjumako residenti in Europa, in America e in altre zone del Ghana stanno contribuendo volontariamente ai progetti con donazioni in denaro, sacchi di cemento, ecc. Grazie a voi, amici della Rete di Verona.
Inoltre, una delle nostre ragazze di Adjumako dopo aver completato la scuola superiore (SHS) si è iscritta ad una scuola di comunicazione ad Accra e sta studiando per un diploma in giornalismo. Recentemente è comparsa in una trasmissione della televisione nazionale e l’hanno vista in molti ad Adjumako e nei paesi intorno. Questo ha provocato grande eccitazione e ha suscitato un sentimento di orgoglio nella gente. Tutto grazie all’incoraggiamento ricevuto dal gruppo Rete Radie Resch di Verona. Ed è solo l’inizio. Realizzeremo ancora molte di queste trasformazioni perché intendiamo continuare a occuparci del futuro delle giovani generazioni di Adjumako.
Dio è il nostro aiuto.
Emma e il comitato scolastico di Adjumako

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