Circolare nazionale Febbraio 2024
CIRCOLARE NAZIONALE DELLA RETE RADIE’ RESCH – FEBBRAIO 2024
Probabilmente mai avremmo immaginato nella nostra vita un momento esistenziale difficile come quello di oggi, così colmo di incertezza, disagio.
Siamo proiettati in un mondo che ci fa sentire estremamente esposti, indifesi, nudi, senza nessuna certezza da poter offrire a figli e nipoti .
PROIETTATI, questo a mio parere è il termine esatto, letteralmente spinti in una situazione non scelta, sprovvisti, mi sembra, della possibilità di avere una voce, di costruire una qualsivoglia forma di reazione efficace.
Vedo questo tempo che stiamo attraversando come il TEMPO dell‘INCERTEZZA, forse UN’ETÀ mai sperimentata nella vita, un tempo nuovo, non previsto.
Le generazioni passate hanno vissuto probabilmente questo smarrimento attraverso la seconda guerra mondiale. Quello invece di questi anni è IL NOSTRO TEMPO DELL‘INCERTEZZA, che ci si para prepotentemente di fronte, che si impone seccamente, che siamo chiamati a vivere.
Sì, nonostante tutto siamo chiamati a continuare a camminare, magari controvento, non scoraggiandoci, non lasciandoci cadere le braccia. Meglio ancora restando il piu possibile uniti.
Non è facile, non è un cammino facile, è un cammino e un momento che ci disorienta.
Nel tentativo di rialzarci incontriamo immediatamente la crisi prodotta dalla coscienza e dalla visione del nostro limite, con la netta consapevolezza dell‘impossibilità a essere efficaci, quindi potenti. Ci scopriamo fragili.
Siamo invitati inevitabilmente in questi frangenti ad attrezzarci di occhi nuovi, di atteggiamenti nuovi, che ci permettano di scorgere segni nuovi, magari non previsti, sulla strada.
Come individui siamo posti tra il tramontare di stati antichi e l‘assenza all‘orizzonte di cose nuove. Siamo chiamati a non fossilizzarci, a non permanere rigidi sulle nostre convinzioni, ma a riconoscere i segni di novità che inevitabilmente comunque incontriamo ed esistono.
Magari questi segni non presentano un volto preciso, ma comunque in modo informe e acerbo cercano di farsi strada.
Questo mi sembra il modo migliore per affrontare questa epoca dell‘incertezza, che siamo chiamati a vivere QUI,
in questa nostra storia,
in questa nostra terra,
in questo preciso momento.
Non ci è concesso di avere un’altra scelta, non possiamo farne un’altra.
Cercando di cogliere questi segni, balbettando, provo a individuare alcune tracce di una fragile alba che intravvedo ad esempio:
– nella denuncia di Israele da parte del governo Sudafricano per le azioni belliche condotte contro la Palestina e il suo popolo:
Il 29 dicembre 2023, il Sudafrica ha presentato una denuncia contro Israele per “genocidio” a Gaza alla Corte internazionale di giustizia (CIG), il tribunale delle Nazioni Unite incaricato di risolvere le controversie tra gli Stati (fonte: Nazioni Unite)
La risposta del Tribunale non ha probabilmente soddisfatto le nostre attese, ma la denuncia di uno stato ad un altro stato mi sembra un passo notevole, forse poco sottolineato. Tale azione inoltre sembra cercare di provare a costruire un percorso giuridico per regolare un conflitto.
– nella denuncia da parte di organizzazioni per i diritti umani dello stato olandese alla sua corte per la reiterata vendita di pezzi di ricambio di F35 al governo israeliano da parte dello stesso governo olandese:
Un tribunale olandese ha ordinato ai Paesi Bassi di sospendere la consegna di componenti per gli aerei da combattimento F-35 utilizzati da Israele nel bombardamento della Striscia di Gaza. L’ordinanza fa seguito a un appello presentato da organizzazioni per i diritti umani contro la decisione di un tribunale di grado inferiore che respingeva la loro tesi secondo cui la fornitura di queste parti di aerei avrebbe contribuito a presunte violazioni del diritto internazionale da parte di Israele. “La corte ordina allo Stato di cessare ogni effettiva esportazione e transito di parti dell’F-35 con destinazione finale Israele entro sette giorni dalla notifica di questa sentenza”, si legge nella stessa sentenza del tribunale (fonte: Aska News, notizia riportata anche da Rai Radio 1).
Potrei fare altri esempi, ma non mi voglio dilungare, erano esempi appunto.
Mi rendo conto che tali atti non sono risolutivi (possono esserlo o meno), ma ci segnalano una contaminazione e un coinvolgimento positivo da parte di un soggetto istituzionale che attraverso il diritto incontra la vita politica e sociale.
Nel tempo questi atti giuridici possono costruire un vero e proprio percorso giuridico atto a normare per via non bellica le controversie e possono costituire un vero e proprio baluardo contro le barbarie e le ingiustizie.
Mi sembra inoltra che una non trascurabile parte delle nostre società occidentali (probabilmente nella loro parti migliori) sia maturata negli anni, che ci siano ora più persone sensibili, consapevoli e capaci anche di proporre azioni di contestazione e una spinta efficace su alcune tematiche riguardanti i diritti umani.
Concludo sperando che qualche alba ci sia concesso di vederla sorgere ancora nei prossimi anni.
…… Saluti a tutti da Sergio della Rete di Genova
Genova, febbraio 2024