Rete Radié Resch

RRR Roma
 

Titolo dell’operazione

OPERAZIONE DARIO CANALE: sostegno a ‘Medici Contro la Tortura’

 

Luogo: Roma

Data inizio: 1997

 

Referente/i locale/i: Andrea Taviani

Rete di riferimento: Roma

 

Contesto

L’operazione è intitolata ‘Dario Canale’, un caro amico di Mauro Gentilini, che subì gravi torture e
permise di conoscere l’importante attività dell’associazione umanitaria Medici Contro la Tortura
(MCT), divenuta col tempo Onlus. Riconoscendo l’importanza primaria dell’attività
dell’associazione, la Rete Radié Resch contribuisce al suo sostegno economico. Dal 2017
l’associazione MCT collabora con l’organizzazione internazionale Medici Senza Frontiere, che si
trova spesso a curare persone che hanno subito anche torture, fornendo una competenza
specifica sul tema.

 

Obiettivi di MCT

Obiettivo primario è il recupero psico-fisico di numerose persone immigrate vittime di tortura,
provenienti da diversi Paesi del mondo. A tale obiettivo si lega anche quello del supporto
all’inserimento sociale dei nuovi arrivati.

 

Breve descrizione dell’attività di MCT

Ogni anno, MCT segue circa 90-100 vittime di tortura (inclusi nuovi arrivati e persone prese in
carico nell’anno/i precedente/i) MCT, supportandole nel percorso di recupero e riabilitazione
fisica e nel percorso di uscita dal silenzio e dalla negazione di identità in cui si trovano costretti a
causa dei trattamenti disumani subiti.
L’equipe multidisciplinare è formata da mediatori culturali, medici, professionisti nell’ambito
psicologico (psichiatri, psicologi, psicoterapeuti), fisioterapisti, operatori sociali e socio-legali. Alla
prima accoglienza gestita dal mediatore culturale seguono le valutazioni effettuate dall’equipe
multidisciplinare; alle valutazioni seguono percorsi individuali di colloqui psicologici individuali e, in
numerosi casi, di intervento fisioterapico. Anche quest’ultimo tipo di intervento è estremamente
delicato per le persone che hanno subito torture, richiede tempi molto lunghi che implicano lo
sviluppo di una relazione di fiducia sperimentata con la/il professionista e uno sforzo notevole per
rimettere in gioco il corpo e la fisicità a fronte dei traumi subiti.
In parallelo, dopo l’avvio dei percorsi individuali si attivano gli interventi sociali in collaborazione
con i Centri di accoglienza, per comprendere quali risorse possono essere più utili al nuovo
arrivato: scuola, formazione, casa, lavoro, ma anche socialità. Numerosi gli interventi mirati a
sostenere la socializzazione e le visite alla scoperta del contesto cittadino per favorire lo sviluppo
di familiarità con la città.

Sostegno economico annuo della ReteRR

13.000 €

 

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