Operazione Sostegno al Frente Antiminero di Pacto (Ecuador)
Contesto:
Nel 2022 la Rete Trentina, attraverso la Fondazione Altromercato di Trento, è entrata in contatto con la Cooperativa Copropac, che produce panèla di zucchero di canna nella zona di Pacto, 100 km a nord-ovest della capitale Quito. La panèla viene commercializzata in Italia da Altromercato con il marchio Dulcita. Da contatti con i vertici della cooperativa si è appreso che l’attività agricola e la stessa sopravvivenza della popolazione era minacciata dallo sfruttamento minerario della zona, che rientra nella Riserva della Biosfera del Chocò Andino di Pacto. La richiesta proveniente dai contadini di Pacto era quella di sostenere la loro lotta politica contro lo sfruttamento minerario della zona.
I contatti sono stati avviati attraverso mail e collegamenti video e si sono consolidati in un incontro svoltosi a Trento il 19 marzo 2023 con i vertici della cooperativa Copropac e del Frente Antiminero Pacto por la Vida el Agua y la Naturaleza, che riunisce varie realtà della zona. Successivamente si sono recati a Pacto i rappresentanti della Rete trentina Chiara Arnoldi e Gianni Pallaoro, in occasione di un viaggio organizzato dalla Fondazione Altromercato.
La vicenda. Nel 2018 il Ministero delle Risorse Naturali Non Rinnovabili ha approvato 15 concessioni minerarie all’interno della Riserva della Biosfera, in spregio alle norme di tutela ambientale. Alcune multinazionali minerarie hanno cominciato a scavare, illegalmente in quanto prive di licenza ambientale. Il pretesto era di fare sondaggi, in realtà hanno scavato gallerie di vari chilometri e miniere a cielo aperto.
Le concessioni minerarie riguardano più di 4.600 ettari e, se messe in atto, avrebbero un impatto devastante sulle comunità di Pacto e di Gualea, con stravolgimento dell’ambiente naturale, distruzione di un ecosistema particolarmente ricco di biodiversità, inquinamento irrimediabile del bacino del fiume Chirapi.
E’ per scongiurare questi rischi che i contadini di Copropap insieme ad alcune associazioni coordinate dal Municipio di Pacto hanno dato vita al Frente antiminero, il cui primo obiettivo è stato quello di chiedere un referendum a difesa dei loro diritti costituzionali. Nonostante le difficoltà frapposte dalle autorità giudiziarie e le minacce delle aziende minerarie contro i contadini, il Frente è riuscito a raccogliere le firme necessarie,
Il referendum si è svolto nel 2023 ed è stato vinto con il 68,05% dei voti. Grazie a quella vittoria, i contratti con le società minerarie non sono stati rinnovati e l’attività di estrazione è cessata. Solo una società era riuscita a rinnovare il suo contratto prima del referendum ma, in seguito all’esito positivo dello stesso, aveva dovuto comunque sospendere l’attività estrattiva.
Contro questa miniera e contro le autorità pubbliche che hanno permesso la prosecuzione dell’attività estrattiva, il Frente Antiminero ha avviato una causa e l’ha vinta. Gran parte delle spese per il referendum, per la resistenza dei contadini e per la causa giudiziaria contro la miniera sono state sostenute dall’operazione della Rete Radié Resch.
Obiettivi:
- difesa legale delle persone impegnate nella resistenza contro lo sfruttamento minerario, che sono state incriminate in seguito ai blocchi stradali
- sostegno economico e sanitario ad alcuni contadini partecipanti alla resistenza, che per la fortissima pressione psicologica si sono ammalati
- spese per la campagna referendaria e per l’organizzazione dei presìdi stradali.
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